Aromatizzazione

Utilizzo degli ultrasuoni nei processi di aromatizzazione

L’utilizzo degli ultrasuoni consente di produrre nuove linee di prodotti originali, naturali e di qualità.
Sul mercato esiste una vasta gamma di ingredienti utilizzati per aromatizzare, come ad esempio vegetali (aglio, cipolla o altro ), erbe (rosmarino, menta, salvia, origano o altro), spezie (chiodi di garofano, zenzero, noce moscata ecc), frutta, funghi.
Il processo è molto veloce ed è possibile fermare il trattamento quando il sapore del prodotto trattato soddisfa le esigenze richieste.

Si possono aromatizzare, aceti, vini, oli, liquori, distillati e liquidi in genere ed anche prodotti per l’industria cosmetica, creme, detergenti, saponi naturali, shampoo ecc.

Birre aromatizzate
Con il termine birre aromatizzate si fa riferimento a quella tipologia di birre prodotte non solo attraverso l’impiego di cereali e luppolo, ma anche di sostanze aromatizzanti come frutta, succhi di frutta, estratti di erbe o spezie in genere.

La tecnologia di estrazione ad ultrasuoni causa la rottura delle pareti cellulari della pianta favorendo la fuoriuscita dell’intero fitocomplesso e quindi l’intensità dell’aroma. Allo scopo si possono utilizzare piante come ad esempio anice stellato, cannella, liquirizia, menta, cardamomo, lavanda o altre ancora.

Invecchiamento di grappe, whiskey, cognac, brandy, rum e simili.
Le proprietà chimiche del legno vengono spesso utilizzate per ottenere notevoli miglioramenti del sapore e del profumo dei liquori. Tuttavia a causa della bassa energia presente non tutti gli ingredienti riescono ad interagire tra loro lasciando incompiute alcune conversioni molecolari. Gli ultrasuoni estraggono completamente e, in pochi minuti, la frazione aromatica contenuta nei chips di quercia, rovere, castagno, ciliegio trasferendola nel liquore. In questo modo si ottiene un prodotto che presenta qualità organolettiche simili, se non superiori, di quello invecchiato per diversi anni.