Distillatori e concentratori sottovuoto
I distillatori e concentratori sottovuoto a pompa di calore rappresentano la tecnologia adatta per concentrare soluzioni in base acquosa, alcolica o idroalcolica, proprio quelle generalmente ottenute dall’estrazione con ultrasuoni che devono essere concentrate ed il loro solvente recuperato.
Caratteristiche ed applicazioni dei concentratori sottovuoto a pompa di calore
- essiccazione sottovuoto a bassa temperatura
- per ottenere estratti concentrati o semisolidi
- per recuperare e riutilizzare il solvente di estrazione
Applicazioni
- concentrazione e produzione di estratti concentrati, molli o semisolidi
- recupero e riutilizzo del solvente di estrazione (es. alcol etilico)
- concentrazione e recupero di sostanze zuccherine (esempio: concentrazione di succo di agave per la produzione di tequila)
- concentrazione ed arricchimento del mosto del vino (esempio: per aumentare il grado alcolico)
- concentrazione del mosto nella produzione di aceto al fine di aumentarne la densità ed ottenere un aceto tipo marmellata
- concentrazione delle acque di vegetazione delle olive per il recupero di polifenoli o altre sostanze primarie
- concentrazione degli enzimi
- concentrazione degli aromi
L’impianto è costituito da una caldaia di riscaldamento ed evaporazione del liquido da concentrare e da una sezione di raffreddamento e condensazione del vapore, da un gruppo di formazione del vuoto all’interno del concentratore e da un circuito frigorifero che fornisce calore per l’evaporazione e contemporaneamente frigorie di condensazione dell’evaporato; tale circuito è chiamato “pompa di calore”.
Il liquido da concentrare viene convogliato nella caldaia di evaporazione mantenuta sotto vuoto mediante eiettore.
Il grado di vuoto ottenuto, permette al liquido di raggiungere il punto di ebollizione a temperature comprese fra i 28 e 35°C.
Il vapore prodotto passa quindi nella sezione di condensazione per ritornare allo stato liquido privo, comunque, dei sali che rimangono nella caldaia di ebollizione. Quando in quest’ultima si sarà raggiunta una elevata concentrazione salina, si dovrà provvedere allo scarico della caldaia. Con il sistema di evaporazione si possono concentrare le soluzioni di 10-20 volte il volume iniziale a seconda della tipologia di refluo trattato. Questo significa che partendo da un volume di refluo di 1000 litri, dopo la concentrazione, si avrà un volume finale al massimo di 50 litri. Il processo di evaporazione e quello successivo di condensazione viene effettuato da una pompa di calore che può essere così descritta:
un compressore comprime un gas (R134) aumentando anche la temperatura fino a che questi inizia a condensare ad una temperatura di 45-50°C. La condensazione, che avviene in serpentine poste all’interno della caldaia, genera le calorie che vengono trasferite dal gas al liquido che comincia l’ebollizione ad una bassa temperatura. Dopo aver fornito calore, il fluido (R134) condensato, viene ulteriormente raffreddato mediante una batteria di scambio a ventilazione forzata e viene quindi laminato mediante una speciale valvola ad una bassa pressione per la quale il gas ancora allo stato liquido, tende ad evaporare assorbendo calore dal vapore liberatosi dalla caldaia e convogliato nel condensatore. Avremo quindi che il vapore distillato condensa cedendo calore al gas che evapora e ritorna come tale sul compressore per un nuovo ciclo di condensazione e di evaporazione.
Il liquido da concentrare viene convogliato nella caldaia di evaporazione mantenuta sotto vuoto mediante eiettore.
Il grado di vuoto ottenuto, permette al liquido di raggiungere il punto di ebollizione a temperature comprese fra i 28 e 35°C.
Il vapore prodotto passa quindi nella sezione di condensazione per ritornare allo stato liquido privo, comunque, dei sali che rimangono nella caldaia di ebollizione. Quando in quest’ultima si sarà raggiunta una elevata concentrazione salina, si dovrà provvedere allo scarico della caldaia. Con il sistema di evaporazione si possono concentrare le soluzioni di 10-20 volte il volume iniziale a seconda della tipologia di refluo trattato. Questo significa che partendo da un volume di refluo di 1000 litri, dopo la concentrazione, si avrà un volume finale al massimo di 50 litri. Il processo di evaporazione e quello successivo di condensazione viene effettuato da una pompa di calore che può essere così descritta:
un compressore comprime un gas (R134) aumentando anche la temperatura fino a che questi inizia a condensare ad una temperatura di 45-50°C. La condensazione, che avviene in serpentine poste all’interno della caldaia, genera le calorie che vengono trasferite dal gas al liquido che comincia l’ebollizione ad una bassa temperatura. Dopo aver fornito calore, il fluido (R134) condensato, viene ulteriormente raffreddato mediante una batteria di scambio a ventilazione forzata e viene quindi laminato mediante una speciale valvola ad una bassa pressione per la quale il gas ancora allo stato liquido, tende ad evaporare assorbendo calore dal vapore liberatosi dalla caldaia e convogliato nel condensatore. Avremo quindi che il vapore distillato condensa cedendo calore al gas che evapora e ritorna come tale sul compressore per un nuovo ciclo di condensazione e di evaporazione.
L’uso della pompa di calore per il processo di evaporazione e condensazione risulta essere quello più economicamente vantaggioso.
Il condensato viene raccolto in un serbatoio dove è installata una pompa che fornisce la forza motrice all’eiettore per il mantenimento del vuoto necessario all’ebollizione a basse temperature. Gli impianti sono forniti di tutti gli automatismi e le sicurezze tali da rendere completamente automatico ed affidabile il loro funzionamento che normalmente è a ciclo continuo di 24h.
La gamma di produzione è suddivisa in:
Modello Dry
- essicazione del concentrato
- caldaia di tipo orizzontale completamente ispezionabile
- riscaldamento mediante mantello esterno
- modelli da 10 – 30 – 50 litri/ora
Modello a caldaia verticale
- possibilità di concentrazione fino a 30 volte il volume iniziale
- modelli standard da 30 – 50 – 80 – 120 – 200 litri/ora
- modelli a pompa di calore da 100 a 24.000 l/giorno